Richiesta

L’Iniziativa dei Cittadini Europei “STOP FINNING – STOP THE TRADE” è sostenuta da più di 100 associazioni, numerosi partner e molti volontari, oltre agli 1,119,996 cittadini europei che hanno presentato la propria dichiarazione di sostegno alla sua proposta.

Qual è lo scopo di questa ICE? La sua richiesta è quella di mettere fine al commercio delle pinne di squalo in Europa. La pesca degli squali per le loro pinne è uno dei maggiori fattori di rischio per la loro sopravvivenza. Il problema non è costituito solo dal ‘finning’ in senso stretto, ossia dalla brutale pratica che consiste nel catturare uno squalo, tagliare le sue pinne e rigettare l’animale in mare spesso quando questo è ancora vivo causandone la morte per soffocamento o dissanguamento. Fortunatamente questa pratica è stata vietata nell’Unione Europe con il Regolamento “Fins Naturally Attached” (EU) No 605/2013 del Parlamento e del Consiglio Europei, attualmente in vigore.

Nonostante ciò, il 45% delle pinne importate in Asia provengono dall’UE. Anche se agli squali viene risparmiata la sofferenza dello spinnamento a bordo delle navi permane un grave problema associato al commercio delle sole pinne, il cui valore commerciale è molto elevato. L’impatto di questo commercio sulla biodiversità è molto maggiore di quanto si possa pensare soprattutto considerando che ogni singola specie ha un ruolo fondamentale nell’ecosistema marino. Quando si perde una specie si innesca una catena di squilibri che non hanno un impatto solo sugli squali ma su tutti noi.

Per tutti i motivi citati la richiesta di questa ICE è quella di modificare la regolamentazione sul commercio delle pinne di squalo separate dal corpo. L’attuale Regolamento “Fins Naturally Attached” vieta che le pinne vengano rimosse dal corpo dello squalo prima dello sbarco. Per poter far cessare il commercio delle pinne di squalo è necessario estendere la legge in modo tale da mettere in atto un bando su esportazione, importazione e transito delle sole pinne!